DITO A SCATTO
Per Trigger Finger, meglio conosciuto come Dito a Scatto, si intende l’infiammazione cronica dei tendini flessori delle dita della mano associata ad un restringimento del canale lungo cui scorre il tendine stesso (puleggia).
Si tratta di una delle malattie più comuni della mano e può essere associata alla Sindrome del Tunnel Carpale poiché i fattori di rischio sono sovrapponibili almeno in parte. Colpisce principalmente il pollice, il dito medio e/o l’anulare. Si presenta, inizialmente, come un dolore del palmo della mano associato ad una limitazione della funzionalità del dito interessato; successivamente il dolore si irradia a tutto il dito, potendo provocare, nel tempo, una ridotta motilità che può evolvere in artrosi dell’articolazione inter-falangea prossimale.
Il paziente può avere la sensazione di una pallina sottocutanea o di uno “scatto” sul palmo della mano. È questa una fase (“triggering”) nella quale si può eseguire una infiltrazione che io consiglio con acido jaluronico. Questo diminuisce l’infiammazione dei tendini, determinando un benessere spesso momentaneo. L’infiltrazione risulta di semplice esecuzione e a mio parere, non va ripetuto per più volte soprattutto se ravvicinate nel tempo.
Se il triggering è di entità più severa e il paziente non risponde a trattamenti conservativi, non resta che l’intervento chirurgico. Anche intorno alla chirurgia si dice molto e a volte a sproposito. Il paziente può pensare che si rischia di perdere l’uso della mano sottoponendosi all’intervento chirurgico; ma la verità è che la chirurgia da buoni risultati.
L’intervento si basa su un concetto semplice: si aumenta lo spazio all’interno del canale del tendine che fa da “rotaia” e quindi si permette ai tendini di scorrere meglio senza infiammarsi e quindi senza dolore.
Il metodo chirurgico, che comunemente utilizzo è chiamato “puleggiotomia” e consiste nella liberazione del canale su descritto (puleggia A1), attraverso una modestissima incisione (circa 2 centimetri) eseguita alla base del dito interessato. Con questa tecnica, i tessuti molli vengono danneggiati in minima parte e perciò il dolore post-operatorio, se c’è, è minimo. Ciò permette anche di tornare alle normali attività quotidiane molto velocemente.
I risultati a lungo termine di questa tecnica sono eccellenti.
Questa patologia in conclusione è di agevole diagnosi e trattamento; perciò quando hai dolore alla mano, non attendere ma rivolgiti ad uno specialista, poiché si tratta di una patologia che necessita la valutazione di un chirurgo ortopedico specifico per questi problemi.
Esiste un’altra tecnica che ho appreso personalmente negli Stati Uniti e che ritengo valida: si tratta di eseguire la puleggiotomia con TECNICA ALL’AGO senza incidere la cute, dopo aver eseguito una blanda anestesia locale. È una tecnica non molto conosciuta ma che permette il rientro immediato alle normali attività fisiche e lavorative; va però sottolineato che la sua efficacia può non essere definitiva e le indicazioni a questa tecnica sono a discrezione del chirurgo stesso.